In questi giorni al teatro Massimo di Palermo è di scena la stagione degli scioperi. Mentre il mondo della cultura è in grande fermento per l'atteso ritorno della 'Norma' di Bellini, dopo quarant'anni di assenza, gli artisti che vivono della musica e dell'arte del più noto teatro del capoluogo siciliano trepidano per altro. In gioco ci sono le loro carriere, i loro posti di lavoro, i loro stipendi.
Sono precari della musica, lavoratori temporanei del teatro. Un paradosso realissimo nel mondo del lavoro di oggi, che rende gli artisti succubi delle logiche politiche e di mercato. Chiedono assunzioni e stabilità. E ieri l'assemblea dei lavoratori del Teatro Massimo, aderenti a Cgil, Cisl e Uil, ha approvato all'unanimità la proposta delle organizzazioni sindacali di sospendere le proteste purchè il sovrintendente, Antonio Cognata, riassuma i lavoratori precari ai quali nei giorni scorsi non è stato rinnovato il contratto. "Rispettando il mandato unanime dell'assemblea dei lavoratori - dicono il segretario generale della Cisl di Palermo, Giuseppe Lupo, e quello della Fistel Cisl provinciale, Ferdinando Caruso -, chiediamo l'apertura della trattativa e la riassunzione dei lavoratori precari. Sospenderemo solo in tal caso le nostre iniziative di mobilitazione". Ma una parte di coristi e orchestrali non ci sta. Sono scesi in piazza verdi ancora una volta per esprimere il loro dissenso. ma in tarda mattinata la polizia è scesa in campo per farli sgomberare. La Digos ha identificato gli occupanti e li ha invitati a lasciare i locali.
E mentre le prove degli spettacoli sono sospese, opere e balletti sono a rischio prima. Dopo quasi quarant'anni, 'dovrebbe' tornare sulle scene del Massimo il capolavoro belliniano che segna la nascita di una collaborazione fra il Massimo di Palermo e il Bellini di Catania. L'opera è in programma dal 2 al 13 aprile con il soprano greco Dimitra Theodossiou nel ruolo di protagonista, la Norma sacerdotessa dei Druidi. Sul podio, a dirigere coro e orchestra, Bruno Campanella, mentre la regia è di Walter Pagliaro.
L'opera è considerata "l'apoteosi del canto puro" nella sua espressione, di volta in volta, lirica e tragica: una per tutte la celeberrima aria "Casta diva". Chissà se i palermitani riusciranno a vederla e se gli artisti del Massimo troveranno una risposta concreta. Forse tutti dovrebbero rivolgersi alla luna, in preghiera, come fa la Norma invocando: "Tempra tu de' cori ardenti, tempra ancora lo zelo audace, spargi in terra quella pace, che regnar tu fai nel ciel".
Sono precari della musica, lavoratori temporanei del teatro. Un paradosso realissimo nel mondo del lavoro di oggi, che rende gli artisti succubi delle logiche politiche e di mercato. Chiedono assunzioni e stabilità. E ieri l'assemblea dei lavoratori del Teatro Massimo, aderenti a Cgil, Cisl e Uil, ha approvato all'unanimità la proposta delle organizzazioni sindacali di sospendere le proteste purchè il sovrintendente, Antonio Cognata, riassuma i lavoratori precari ai quali nei giorni scorsi non è stato rinnovato il contratto. "Rispettando il mandato unanime dell'assemblea dei lavoratori - dicono il segretario generale della Cisl di Palermo, Giuseppe Lupo, e quello della Fistel Cisl provinciale, Ferdinando Caruso -, chiediamo l'apertura della trattativa e la riassunzione dei lavoratori precari. Sospenderemo solo in tal caso le nostre iniziative di mobilitazione". Ma una parte di coristi e orchestrali non ci sta. Sono scesi in piazza verdi ancora una volta per esprimere il loro dissenso. ma in tarda mattinata la polizia è scesa in campo per farli sgomberare. La Digos ha identificato gli occupanti e li ha invitati a lasciare i locali.
E mentre le prove degli spettacoli sono sospese, opere e balletti sono a rischio prima. Dopo quasi quarant'anni, 'dovrebbe' tornare sulle scene del Massimo il capolavoro belliniano che segna la nascita di una collaborazione fra il Massimo di Palermo e il Bellini di Catania. L'opera è in programma dal 2 al 13 aprile con il soprano greco Dimitra Theodossiou nel ruolo di protagonista, la Norma sacerdotessa dei Druidi. Sul podio, a dirigere coro e orchestra, Bruno Campanella, mentre la regia è di Walter Pagliaro.
L'opera è considerata "l'apoteosi del canto puro" nella sua espressione, di volta in volta, lirica e tragica: una per tutte la celeberrima aria "Casta diva". Chissà se i palermitani riusciranno a vederla e se gli artisti del Massimo troveranno una risposta concreta. Forse tutti dovrebbero rivolgersi alla luna, in preghiera, come fa la Norma invocando: "Tempra tu de' cori ardenti, tempra ancora lo zelo audace, spargi in terra quella pace, che regnar tu fai nel ciel".